dal brescia oggi

Il percorso è stato avviato e, una volta concluso - le premesse ci sono tutte - potrebbe assegnare all'Iveco di Brescia un «record», non produttivo: essere il primo e unico stabilimento del gruppo Fiat a sperimentare l'utilizzo del contratto di solidarietà.
L'ULTERIORE passo verso l'approdo - a lungo invocato dalle organizzazioni di categoria, quale alternativa alla Cassa integrazione in essere ormai dalla fine del 2008, e già oggetto di valutazioni - è stato compiuto ieri durante il nuovo incontro che, in Aib, ha messo di fronte l'azienda e i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Un appuntamento - servito anche per illustrare il nuovo assetto nelle aree commerciale e ricambi - nel quale la società, come spiegato dai sindacati, ha sciolto la riserva e dichiarato la disponibilità a utilizzare la solidarietà per la durata di un anno. Un'apertura che, ha sottolineato la spa, riguarda unicamente il sito locale. Una novità, per le organizzazioni di categoria, segna un cambiamento nel «paradigma» del mondo Fiat: finora, ha sempre risposto «no» a questo ammortizzatore sociale. Iveco, comunque, ha ribadito la necessità di utilizzare la mobilità su base volontaria per i dipendenti che matureranno i requisiti per la pensione nel prossimo triennio (centinaio su 2.600). Un'esigenza legata anche al fatto che, nonostante una previsione di crescita dei volumi rispetto al 2009 e al 2010, la sede di via Volturno, con grandi potenzialità, è ancora sovradimensionata rispetto alle richieste che emergono dal mercato.
PER ARRIVARE al «traguardo» le parti hanno fissato un calendario di appuntamenti: il prossimo 8 giugno, in sede, verifica tecnica con le Rsu (il giorno dopo le assemblee), quindi il 21 e il 23 di questo mese due nuovi incontri in Aib, inframezzati da un altro confronto con i lavoratori nel caso venga raggiunta un'intesa sul nuovo ammortizzatore sociale. Inoltre, il 20 giugno, a Torino, si svolgerà la riunione di gruppo sul piano industriale Fiat Industrial, che la Fiom, guidata da Michela Spera, ritiene importante considerato «che si dovranno conoscere le scelte strategiche».
GLI SVILUPPI in tema di solidarietà hanno riscosso apprezzamento dal fronte sindacale. «L'apertura dell'azienda è estremamente positiva - ha sottolineato Laura Valgiovio, leader della Fim-: porterà notevoli vantaggi economici ai lavoratori» rispetto al periodo di Cassa «che ha visto una decurtazione di quasi il 50% del reddito». L'alternativa «porterà invece fino all'80% del salario nei periodi di inattività». Alessandro Conti, segretario provinciale della Fismic, ha espresso soddisfazione «per il passaggio compiuto» e applaude «alle organizzazioni di categoria che, congiuntamente, hanno sviluppato uno sforzo importante per gli addetti». Dario Costabile della Uilm, ha definito «importante il segnale dato dall'Iveco», convinto che «sia frutto del nuovo sistema e modello di relazioni sindacali che abbiamo contribuito a costruire».R.E.
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