fonte:adnkronos
Prorogato il blocco degli stipendi della PA
Roma, 1 mar. (Labitalia) - "La proroga del blocco dello stipendio è
assolutamente inaccettabile per tutti i lavoratori pubblici. Congelare
le retribuzioni ferme al 2010 anche per il 2013 e 2014 significa
strangolare milioni di persone che già oggi non riescono più ad arrivare
alla fine del mese, con un stipendio divenuto letteralmente impalpabile
in questi anni a causa dell'inflazione e della miriade di nuove tasse
che colpiscono al cuore soprattutto il ceto medio del nostro paese,
oramai scivolato lungo la soglia di povertà". Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
"Tra l'altro l'adozione di questo decreto - spiega - è un atto di
una portata politica immensa, poiché incide in modo drammatico sulla
vita dei lavoratori italiani, e a mio avviso non può essere
assolutamente emanato da un governo che oggi è in carica esclusivamente
per svolgere l'ordinaria amministrazione. E' l'ultima pugnalata alle
spalle di un governo Monti che dimostra ancora una volta il suo
accanimento contro i dipendenti pubblici e anche la sua vigliaccheria
per aver tenuto nel cassetto il decreto durante la campagna elettorale
salvo poi tirarlo fuori a urne chiuse".
Per Battaglia, "i veri risparmi devono essere trovati non sulle spalle di lavoratori che guadagnano 1.300 euro al mese,
ma nell'accorpamento dei centri decisionali e di spesa rivedendo
l'assetto istituzionale del paese, nelle consulenze inutili, nelle
poltrone d'oro politicizzate, nelle procedure di acquisto falsate, nelle
pensioni oltre i limiti dell'accettabile, nel mantenimento di status di
privilegi di cui gode un'ampia fascia di politicanti, affaristi e
amministratori di questo Paese". "Sin da ora dichiaro -conclude
Battaglia- che in caso di adozione da parte del Consiglio dei ministri
la prossima settimana del decreto sulla proroga del blocco dello
stipendio, la Confsal-Unsa scenderà in piazza per far sentire a questo
governo privo di legittimazione, e anche al prossimo che seguirà, la
voce e la rabbia dei lavoratori pubblici oramai giunti allo stremo".
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