BATTAGLIA: "NON TOLLERIAMO PIU' PRESE IN GIRO.
IL 4 DICEMBRE SCIOPERO PER UN CONTRATTO DIGNITOSO"
«Il 4 dicembre con uno sciopero nazionale si fermeranno tutti i Ministeri del Paese per ottenere un rinnovo dignitoso del contratto, perché le risorse previste nella Legge di stabilità sono un insulto a milioni di lavoratori» proclama Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-UNSA
«Nella qualità di sigla sindacale che ha presentato il ricorso definito poi con la sentenza della Corte Costituzionale n. 178/15 che giudica incostituzionale il blocco dei contratti del pubblico impiego, sentiamo la responsabilità di farci capofila di una ennesima battaglia sociale e professionale, che vede coinvolti i lavoratori pubblici e le loro famiglie, ancora trattati con dispregio dal potere politico» afferma il Segretario,
«Inconcepibile che il Governo stanzi la miseria di 5 euro a testa al mese per il rinnovo del contratto, e in più taglia vigliaccamente il salario accessorio del personale, dando luogo ad una vera decurtazione di stipendio. Alla faccia del rinnovo del contratto e della sentenza della Corte!» osserva Battaglia, che nota «Ricordo al Presidente del Consiglio che stiamo parlando di lavoratori che vivono non su aerei di stato ma con 1.200-1.500 euro al mese e che da 6 anni contribuiscono allo sforzo del Paese per uscire dalla crisi, mentre la classe politica ha continuato a beneficiare del pozzo senza fondo del finanziamento pubblico ai partiti» dichiara Battaglia
«Siamo indignati, delusi e saturi» prosegue il segretario generale «Invito tutte le forze politiche e i mezzi di informazione ad aprire un serio dibattito sulla PA, scevro da pregiudizi, perché stiamo parlando del destino di 3 milioni di persone e di servizi essenziali al paese»
Battaglia conclude «il 6 novembre la Federazione Confsal-UNSA promuove assemblee in tutta Italia, ma se il Governo nel frattempo non stanzierà risorse decorose, il 4 dicembre faremo sciopero e si fermeranno tribunali, carceri, prefetture, questure, ragionerie, motorizzazioni, musei, direzioni territoriali del lavoro e tutti gli uffici ministeriali»