"Ancora una volta un giudice delle Repubblica, questa volta di Vercelli, dà ragione al ricorso dell’Unsa e 'accerta l’illegittimità del regime di sospensione della contrattazione collettiva a partire dal 30 luglio 2015 nei limiti e nei termini della sentenza della Corte Costituzionale n. 178 del 2015'". Lo rende noto Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
"Mi appello al Presidente della Repubblica, nella Sua qualità di garante della Costituzione, affinché richieda al Presidente del Consiglio dei Ministri non solo di attivare immediatamente e senza ulteriore indugio la contrattazione per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, ma anche di garantire una giusta e meritata retribuzione ai pubblici dipendenti che dopo 7 anni di attesa forzata non possono accontentarsi di 15 euro di mancia", aggiunge Battaglia.
"Sarebbe un insulto gravissimo per lavoratori che mandano avanti questo paese. Forse è giunto il momento di dire basta", aggiunge Battaglia, che conclude: "E chi pensa di avere il diritto di cambiare la costituzione, deve prima dimostrare di potersi avvicinare alla costituzione, rispettando ad esempio le sentenze della Corte Costituzionale".