accordo tra regione piemonte e fiat

Marchionne: più auto a Mirafiori Cota: creiamo la squadra Piemonte
MAURIZIO TROPEANO
TORINO
A volte i gesti contano più delle dichiarazioni e così quando il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’Ad della Fiat Sergio Marchionne arrivano insieme nell’atrio del palazzo della giunta regionale e si prestano alle foto di rito (non limitata alla stretta di mano) si capisce che quella che il governatore definisce «squadra Piemonte» sta iniziando a prendere posto in campo. E il fatto che a Mirafiori «si produrranno più auto di sempre», come ha confermato il manager favorisce la collaborazione tra la Regione e la Fiat.

L’incontro dura una cinquantina di minuti e si concentra sul futuro rapporto tra la Fiat e il Piemonte. Cota e l’assessore allo sviluppo economico, Massimo Giordano ascoltano e poi illustrano a grandi linee il «piano per il lavoro» che la giunta di centrodestra si appresta a presentare nelle prossime settimane. Intanto si gettano le basi per quel rapporto di cooperazione che si potrà sviluppare a partire dalla ricerca sul motore ibrido e, forse, anche dal rilancio delle aree gestite dalla Tne, Torino Nuova Economia: «Ne abbiamo accennato - spiega Marchionne - ma, naturalmente, non siamo entrati nel merito».

Partiamo da Mirafiori e dall’arrivo di nuove produzioni che «ovviamente porterà ad una crescita dei dipendenti il cui numero sarà superiore a quello che abbiamo adesso». Un piano che si intreccia con le priorità del governatore: «Penso che in 5 anni i posti di lavoro del Gruppo in Piemonte possano aumentare. Appoggio questa scelta».

Certo bisognerà superare un anno - il 2010 - che nelle previsioni dell’ad Fiat sarà «duro» perché «si sta svuotando il canale di distribuzione italiano e, come stato detto, perderemo il 30% dei volumi da aprile a dicembre». Il rischio del ricorso ad una nuova cassa integrazione, dunque, c’è: «Cercheremo di gestire domanda e offerta. Spero che il mercato riparta. Se riparte non ne avremo bisogno».

Nell’incontro in Regione, però, si è parlato soprattutto del futuro. Spiega Giordano: «Abbiamo registrato un’interessante comunanza d’intenti sullo sviluppo tecnologico del motore ibrido. La Regione è disponibile - compatibilmente con le risorse di bilancio - ad investire». E Marchionne, alla fine dell’iincontro, commenta: «C’è un grandissimo patto per andare avanti, la cosa importante era aprire il dialogo, l’auto del futuro è complessa e una parte continuerà a nascere in Piemonte».

Diverso il discorso sull’auto elettrica. Marchionne, rispondendo ai giornalisti, spiega: «La cosa importante è cercare un metodo per incrociarsi con l’attività americana dove l’auto elettrica è già andata avanti molto di più di quanto non sia andata avanti in Italia». In ogni caso «coprirà una fascia molto ristretta del mercato e non andrà a rimpiazzare i motori che facciamo in Italia, perciò bisogna andarci piano». Partnership in questo campo sono possibili ma non sembrano una priorità.

E poi c’è il discorso sulle aree ex Fiat e ora Tne. Giordano spiega «la volontà di rilanciare il progetto di incubatore per la meccanica d’avanguardia». Si vedrà. Commenta Cota: «Sono ottimista per la possibilità di creare una squadra Piemonte. Abbiamo bisogno di mettere insieme la politica, l’industria, la società piemontese per far ripartire questo territorio».

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/economia/articolo/lstp/195482/
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