NELLE AZIENDE. In via Volturno obiettivo su altri strumenti per affrontare il mercato e sulla Mac; 50 addetti distaccati a Torino(dal brescia oggi)

Una nuova sfida all'orizzonte per l'Iveco di Brescia.
È QUELLA legata - come spiegano fonti - al possibile ricorso alla mobilità su base volontaria per circa 100 lavoratori (su 2.600 dipendenti), della durata di tre anni e quale «accompagnamento» alla pensione: un ulteriore strumento nell'ambito del percorso da definire per affrontare un mercato in ripresa ma ancora lontano dai livelli pre-crisi. In questa direzione, al centro dell'attenzione nel prossimo incontro azienda-sindacati del 12 maggio, ci sarà anche l'ipotesi contratto di solidarietà. Altre due questioni, comunque, sono motivo di interesse nella grande fabbrica di via Volturno. La prima è strettamente collegata alla Mac, l'azienda terziarizzata attiva all'interno del sito dove, a metà ottobre, scadranno i 24 mesi di Cigs per ristrutturazione per gli oltre 100 addetti rimasti in carico. Già previste, per quest'anno, altre dieci mobilità per arrivare alla pensione. Ma anche in questo caso - come spiegano le fonti - si renderanno necessari altri interventi a protezione degli addetti, ferma restando la volontà di Iveco - quando possibile e per soddisfare i fabbisogni tecnico organizzativi - di assorbire prioritariamente personale da questa società come definito dall'intesa del novembre 2009. La seconda «partita» trova compimento nell'accordo, sottoscritto da azienda e Rsu mercoledì scorso, per il distacco-comando di 50 dipendenti Iveco, dal 16 maggio al 31 dicembre prossimi, dalla sede bresciana allo stabilimento motori «Fpt Industrial» di Torino per far fronte a esigenze produttive.
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