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Torino, 18 giu. (TMNews) - E' iniziata oggi a Torino la prima udienza del ricorso Fiom contro la newco Fabbrica Italia Pomigliano, nella maxi aula 1 del palazzo di Giustizia del capoluogo piemontese. Dopo un primo tentativo di conciliazione, seguito come di prassi dal giudice Vincenzo Ciocchetti, c'e' stata una prima sospensiva per decidere e mettere a verbale il tentativo. A quanto si apprende la Fiat e' intenzionata a presentare delle eccezioni preliminari. La principale sarebbe sulle competenze territoriali. Secondo l'avvocato Raffaele De Luca Tamajo, del pool di legali che segue il Lingotto, la condizione antisindacale deve essere fatta valere dall'organizzazione provinciale e non dalla Fiom nazionale e quindi con la richiesta che ad occuparsi della causa sia il tribunale di Nola. "Riteniamo di avere ottime ragioni, Fabbrica Italia Pomigliano e' un'iniziativa imprenditoriale del tutto nuova e inedita, che adotta un modello produttivo in linea con i modelli piu' affermati a livello mondiale e che vuole restituire competitivita' allo stabilimento" ha affermato il legale di Fiat. In aula sono presenti oltre a Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, anche Eros Panicali, della Uilm, Bruno Vitali (Fim) e Roberto Di Maulo (Fismic), unico sindacato che vuole dimostrare che "la Fiom non ha legittimazione ad agire perche' non ha firmato gli accordi".

2 commenti:

  1. vai così roby di maulo sei il migliore

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  2. lo sapete che l'accordo non prevede il completo reintegro del personale ma solo il 40% cioè circa 1800 addetti su 4300 come si fa a sostenerlo siete dei lazzaroni

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