L'intesa, valida fino al 2016, poggia su cinque punti: 1) gli occupati diminuiranno del 15 per cento grazie alla non sostituzione di chi va in pensione e agli incentivi previsti per alcune forme di prepensionamento; 2) i salari saranno congelati per il 2013, mentre ci saranno discussioni annuali per il 2014 e il 2015. In cambio, l'azienda s'impegna ad aumentare i premi legati ai risultati finanziari se il margine operativo lordo supererà il 3%; 3) la direzione assicura che non ci saranno chiusure di stabilimenti: la produzione arriverà a 710mila vetture, con l'obiettivo di salire a 820mila dopo il 2020; 4) la mobilità interna resterà su base volontaria (e non obbligatoria, come avrebbe voluto Ghosn) e sarà temporanea, incentivata da aumenti salariali per il periodo del trasferimento; 5) tutti dovranno lavorare 35 ore alla settimana, visto che attualmente un certo numero di operai lavora di meno
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fonte repubblica.it
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