«Iveco deve poter svilupparsi ma come può se una parte del sindacato si
mette continuamente di traverso? Iveco è un’azienda che dà lavoro a 2500
persone e che affronta i mercati internazionali, chi danneggia
l’immagine di questa azienda e di Brescia, se ne deve assumere la
responsabilità».
Parole dure quelle di Marco Bonometti, presidente di
Aib, durante una tavola rotonda su scuola e lavoro, organizzata dal
Consolato provinciale dei Maestri del Lavoro. La sede, del resto, si
prestava ad una breve deviazione dal tema principale, visto che
l’incontro è avvenuto nella sala convegni di Iveco Brescia. Pochi minuti
prima, l’intervento di Leonardo Grillo, direttore della fabbrica Fiat,
che ha ribadito che «lo stabilimento vuole restare a Brescia e faremo di
tutto per continuare a dar lavoro alle 2.500 persone oggi impiegate».
«Tutta Brescia deve sostenere questo grande stabilimento affinchè possa
operare, altrimenti è inutile illudere i ragazzi», ha insistito
Bonometti, che, parlando poi della formazione dei giovani studenti, ha
elogiato la flessibilità e la capacità di adattamento degli stranieri,
tirando un po’ le orecchie a scuola e famiglia per non preparare
adeguatamente i ragazzi ad affrontare con maturità il mondo del lavoro.
«Leggiamo che al colloqio di lavoro c’è chi arriva con
la mamma, chi chiede di fare quattro ore al posto di otto. La scuola e
le famiglie», ha concluso Bonometti, «devono insegnare che prima vengono
i doveri, poi i diritti, come è sempre stato. Il lavoro? Brescia è una
provincia viva, chi ha la volontà, un’occupazione la trova».
fonte:quibrescia.it