Da 2018 addio monete 1-2 centesimi
Addio, a partire dal primo gennaio 2018, alle monete da 1 e 2
centesimi. È quanto propone invece un emendamento del Pd alla
manovra-bis (primo firmatario Boccadutri), in cui si specifica che il
risparmio derivante dallo stop al conio è destinato al Fondo per
l’ammortamento dei titoli di Stato. «A far data dal 1o gennaio 2018 -
recita l’emendamento - è sospeso il conio delle monete da 1 e 2
centesimi. Il risparmio derivante dagli effetti della norma è destinato
al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. Con decreto del
ministro dell'Economia e delle finanze, da adottarsi entro il primo
settembre 2017, - si legge - si stabiliscono le modalità attraverso cui i
pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di
sospensione».
Non è la prima volta che si tenta questa iniziativa. Tre anni fa la
Camera dei deputati ha approvato una mozione (primo firmatario Sergio
Boccadutri, allora di Sel) che impegnava il Governo a sospendere il
conio delle monete da 1 e 2 centesimi di euro. In un comunicato Sel
affermava che le monetine da uno e due centesimi, oltre a non essere
accettate da distributori automatici, parcometri e caselli automatici
delle autostrade, costano molto più di quel che valgono. Per fare
un centesimo si spendono 4,5 centesimi di euro; per fare la monetina da
due centesimi, 5,2. Il risparmio che si potrebbe ottenere, sospendendo
anche solo le monete da uno e due centesimi, è di 21 milioni di euro
l’anno.
Arrivano proposte sui nuovi voucher, anche libretto famiglia
Arrivano poi da tutti i gruppi come emendamenti alla manovra le proposte per sostituire i voucher.
Si va dall’introduzione dei “coupon” per il lavoro 'breve', come
propone Ap, a una “card” per il lavoro saltuario, come chiede la Lega,
oppure un vero e proprio «libretto famiglia» per pagare le prestazioni
occasionali di colf, badanti ma anche insegnanti che danno ripetizioni
ai figli a scuola, come chiede il Pd. Molte propongono di limitare
comunque il lavoro occasionale ad alcune categorie, come studenti,
pensionati o casalinghe