Il 2010 si chiude in crescita sul mercato nazionale per Iveco (Fiat Industrial). Le consegne, a dicembre, sono state di 1.685 mezzi con una crescita del 7,3% sullo stesso periodo dell'anno prima. L'intero esercizio, quindi, si è chiuso a 15.264 unità: +2,3%.
LA SOCIETA' ha sottolineato che la quota di mercato nel proprio segmento di riferimento (quello degli autocarri e dei furgoni medi e grandi), lo scorso mese, si è portata al 24,4% (+0,8% su dicembre 2009) e su base annua si è consolidata al 22,7%. Per Iveco, quindi, è stato archiviato un anno difficile, comunque positivo perchè ha saputo salvaguardare le proprie posizioni anche in un periodo in cui la pesante crisi di liquidità ha orientato la clientela verso prodotti più economici. Il marchio - spiega una nota - si è confermato attore primario nel suo segmento «core business».
A BRESCIA attenzione rivolta, oltre che sui dati, anche sulle prospettive. Nel pomeriggio di ieri la Fiom ha riunito le proprie Rsu per discutere delle ragioni dello sciopero di otto ore proclamato per il prossimo 28 gennaio contro il piano e l'accordo su Mirafiori. Si è trattato del primo di una serie di incontri sul territorio che si terranno fra domani e venerdì. «I delegati hanno condiviso pienamente i contenuti del documento del Comitato centrale, respingendo la proposta del referendum illegittimo, preoccupati come fabbrica del gruppo Fiat e come tutti i lavoratori che vivranno le ripercussioni di quell'attacco ai diritti», sottolinea Michela Spera, segretario generale provinciale di metalmeccanici della Cgil.
POSIZIONI diverse per gli altri sindacati. La Fismic di Brescia - si legge in una nota - «rimane molto attenta alle problematiche che riguardano lo stabilimento Iveco di via Volturno che, anche dopo lo spin-off, sembra ritrovare non solo l'attenzione di mercato ma una decisa scelta con la nomina di Alessandro Masi, membro della famiglia Agnelli, a executiv council in Fiat Industrial. L'impianto, dopo l'investimento e l'avvio della linea unica, è pronto alle nuove sfide. Certo - prosegue - crediamo dovrà confrontarsi» con la necessità «di entrare nelle nuove regole come sempre ha saputo fare». La Fismic crede «che il risultato di Mirafiori sarà positivo e che il tempo ci permetterà di affinare un processo di relazioni che garantiranno lavoro e occupazione».MA. BI.
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