Novità in FCA e CNHI

  Una scelta che i lavoratori FCA e CNHI possono attuare entro ottobre   Un’opportunità in più per i lavoratori di FCA e di CNHI, che potranno scegliere di percepire 250 euro detassati e decontribuiti in buoni carburante.   Il 23 settembre 2016 FIM, UILM, FISMIC, UGLM e AQCF hanno firmato con FCA e CNHI un accordo che consente a tutti i lavoratori dei due gruppi di scegliere di percepire parte dell'incentivo di produttività sotto forma di voucher, esenti da qualsiasi prelievo fiscale o contributivo.   In particolare, i lavoratori avranno la possibilità di percepire le quote di novembre e di dicembre dell'incentivo di produttività, fino a 250 euro, sotto forma di buoni carburanti dell'IP, anziché in denaro. Tale opzione permetterà di beneficiare della completa detassazione e decontribuzione (vantaggio stimabile in circa il 20%, giacché si applica per legge solo su somme che già godono della tassazione agevolata del 10% e che sono soggette al prelievo contributivo). Naturalmente i buoni carburante essendo una cifra completamente esente da contributi e tasse non hanno riflessi sui contributi ai fini previdenziali. Come condizione di maggior miglior favore rispetto al regime legale, è stato previsto che i buoni costituiscano comunque base utile ai fini della maturazione del TFR. La possibilità di percepire i buoni al posto dei contanti è però ridotta o esclusa per coloro che hanno già ricevuto premi in natura nel corso del 2016, nonché per coloro che nel 2015 hanno superato la soglia fissata dalla legge di 50.000 euro di reddito da lavoro dipendente.   In ogni caso, chi volesse continuare a percepire l'incentivo di produttività integralmente in contanti potrà dichiararlo all'Azienda, consegnando entro ottobre l'apposito modulo che verrà inserito nella busta paga di settembre.   Si tratta di una prima positiva sperimentazione valida solo per il 2016, in vista di un ragionamento più articolato nel 2017, poiché il welfare aziendale rappresenta una buona opportunità per i lavoratori di percepire somme nette, riducendo così il carico fiscale e contributivo sul lavoro dipendente giunto a livelli oggettivamente troppo pesanti anche per redditi non elevati.​​​  
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