NELLE FABBRICHE. Confronto tra commissione Commercio e Lavoro della Loggia e delegati della grande fabbrica

Iveco, «patrimonio da tutelare»

Alessandro Faliva

Rsu: gli enti locali non forniscano alibi all'azienda serve impegno per assicurare continuità all'impianto


Una fase dell´incontro sull´Iveco in commissione Commercio e Lavoro
«L'Iveco è un patrimonio della collettività bresciana e come tale va tutelato». Dalla Loggia una decisa presa di posizione bi-partisan, senza se e senza ma, a difesa del grande stabilimento di via Volturno.
UN'ESORTAZIONE emersa dalla riunione della commissione consiliare «Commercio e Lavoro» - presenti le Rsu - nel corso della quale maggioranza e opposizione si sono trovate concordi sulla decisione di vincolare il sito a destinazione produttiva. Aldo Rebecchi (Pd), comunque, ha osservato come la questione fondamentale non risieda nella destinazione dell'area, ma sulle scelte strategiche del gruppo Fiat. «Se il Lingotto dovesse scegliere di chiudere Iveco nessuno potrebbe farci nulla - ha detto -. Proprio per questo sarebbe importante confermasse i propositi di mantenere l'azienda anche in questa sede». Una sollecitazione accompagnata alla necessità di «mostrare che tutta Brescia è compatta nell'interessarsi al futuro dell'impianto». Un proposito accolto con favore dai delegati. «Apprezziamo gli sforzi della politica bresciana nazionale», ha detto Dario Costabile della segreteria Uilm Brescia.
SE GLI ACCORDI di Pomigliano e Mirafiori sono stati coraggiosi e sono serviti a «evitare la perdita di importanti realtà industriali», ora diviene strategico - hanno sottolineato i delegati - anche l'impegno degli enti locali «per non fornire alibi alle aziende nel minacciare di spostare altrove la produzione adducendo come scusante la mancanza di supporti dal territorio». Su questo fronte Fabio Serafino (Fim-Cisl) ha sottolineato, tra l'altro, l'importanza che la Pubblica amministrazione mostri «attenzione verso le produzioni italiane per contribuire al rilancio». Purtroppo, nelle gare d'appalto, questo non è possibile, ha spiegato l'assessore alle Attività Produttive, Maurizio Margaroli. «Le aziende italiane devono aggiudicarci le commesse dimostrando eccellenza qualitativa, una caratteristica che Iveco ha sempre avuto».
IN ATTESA di nuove certezze Alessandro Conti, leader provinciale Fismic, ha ricordato come «finora, di concreto, ci sono solo la crisi e gli effetti sulle buste paga». Durante il confronto non è mancato un attacco alla Fiom, assente in Loggia. «Purtroppo una parte del sindacato continua a mancare a questi tavoli, probabilmente interessata più alla politica, che non alla tutela dei lavoratori», ha sottolineato Conti. Un affondo subito rintuzzato da Claudio Bragaglio (Pd). «Non condivido la strategia di quanti rimarcano le assenze di alcune sigle alimentando una cultura del sospetto, controproducente». Poi ha confermato l'impegno di tutta la politica «a difesa della storica azienda».
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