Ecco le novità. Riguardo l'Ape social, il
provvedimento è un'indennità di natura assistenziale a carico dello
Stato erogata dall'Inps a soggetti in stato di bisogno che abbiano
compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione
diretta. L'indennità è corrisposta fino al raggiungimento dell'età
prevista per la pensione (di vecchiaia o anticipata). Il beneficio
dell'Ape social è riconosciuto nel limite 300 milioni di euro per il
2017, 609 milioni di euro per il 2018, 647 milioni di euro per il 2019,
462 milioni di euro per il 2020, 280 milioni di euro per il 2021, 83
milioni di euro per il 2022 e 8 milioni di euro per il 2023. L'Ape
social, evidenzia una nota, è una misura sperimentale (fino al 31
dicembre 2018) intesa ad agevolare la transizione verso il pensionamento
per soggetti svantaggiati o in condizioni di disagio ed è soggetta a
limiti di spesa. La misura è rivolta ai lavoratori disoccupati che hanno
finito gli ammortizzatori sociali, ai lavoratori dipendenti e autonomi
che assistono al momento della richiesta e da almeno sei mesi il coniuge
o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di
gravità, ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno una riduzione
della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%. L'Ape social
riguarda anche i lavoratori che svolgono da almeno sei anni in via
continuativa una delle seguenti attività: operai dell'industria
estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori
di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
conciatori di pelli e di pellicce; conduttori di convogli ferroviari e
personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale
delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere
con lavoro organizzato in turni; addetti all'assistenza personale di
persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti della scuola
dell'infanzia e educatori degli asili nido; facchini, addetti allo
spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai
servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e
separatori di rifiuti. La platea per il provvedimento: 34.000 (2017),
43.000 (2018), 36.000 (2019), 23.000 (2020), 13.000 (2021) e 3.000
(2022).